Siamo proprietari di un vigneto nella Menzione Geografica Aggiuntiva (MGA) San Giuliano. È il «cru» che riunisce quattro generazioni della mia famiglia, i Pelissero. La vigna fu piantata negli Anni 90 da mio papà Pasquale. Sono quattro ettari attorno a un ciabot – è una casetta in mattoni o tufo che veniva utilizzata per ricoverare attrezzi agricoli o per ripararsi dai temporali – con la statua di San Giuliano che dà il nome al cru o, come la chiamano qui, la Menzione Geografica Aggiuntiva.
Non c’è documentazione certa ma c’era già quando nacque mio nonno Giuseppe nel 1901: era falegname, e fece la porta e le finestre del ciabot. Mi piace pensare che questa vigna e questo vino siano il legame che unisce le nostre quattro generazioni di contadini di Neive: da mio nonno a mio figlio Simone. Qui nascono il Barbaresco Bricco San Giuliano e il Barbaresco Riserva Bricco San Giuliano.
Nel 2007 quando muore mio padre, l’azienda produceva solo il Cascina Crosa, lo storico Barbaresco. Il Bricco San Giuliano è il mio vino. Siamo rimasti produttori tradizionali, utilizziamo solo botti grandi e metodi di fermentazione tradizionali.